Erasmus+

HOPE – Scambio giovanile in Grecia

Mobilità in Grecia con il programma ERASMUS+ sul tema della sostenibilità ambientale

Dove: Selianitika, Grecia (regione Achaias – vicino Patrasso)
Quando: 01-09 Settembre
Limiti di età: 18+

Per lo scambio giovanile “Youth Healing Our Planet Earth: HOPE“, siamo alla ricerca di 4 ragazzi/e interessati a confrontarsi su temi attuali e concreti, cardine del dibattito sul loro futuro. Partecipano ragazzi tra i 18 e i 30 anni da 7 paesi europei.

Gli obiettivi dello scambio sono:

• Sensibilizzare rispetto all’importanza dei cambiamenti climatici, attraverso l’apprendimento non formale;
• Esplorare il potere del dialogo interculturale giovanile per affrontare problemi globali, come il cambiamento climatico;
• Rafforzare il valore aggiunto europeo ed abbattere pregiudizi e stereotipi;
• Promuovere il concetto di “cibo a chilometro zero”, consumo di prodotti locali e modello di dieta alternativo, nel rispetto della natura;
• Sviluppare competenze sociali e spirito di squadra, condividere esperienze, scambiare idee e migliorare la qualità dei partenariati europei;
• Motivare i giovani nei laboratori di street art legati al tema ambientale, aumentandone competenze sociali e consapevolezza culturale.

Info e Candidatura

Vitto e alloggio: l’Organizzazione ospitante coprirà le spese. Alloggerete all’Hotel Kanelli Beach, con vista sulla baia di Corinto.
Trasporto: le spese di viaggio saranno rimborsate fino a €275 dopo la fine dello scambio.

Per candidarti, segui il link.

Ente ospitante

Youth Waves 4 EU è una ONG con sede a Patrasso, nella Grecia occidentale. La sua missione è quella di coinvolgere i giovani nella vita educativa, sociale e culturale della comunità locale, puntando su temi di imprenditorialità, cittadinanza attiva, leadership, partecipazione, volontariato, sostenibilità ambientale ed inclusione sociale. I membri dell’Organizzazione hanno età compresa tra i 16 e i 30 anni e apprendimento non formale

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BE OPEN MINDED: Primo workshop di clownterapia a San Benedetto

Si è svolto il 10 Maggio 2021 il primo workshop locale, incentrato sulla clown-terapia, nell’ambito del progetto ERASMUS+ BE OPEN MINDED.

Insieme al clown Massimo Cicchetti e Alceste Aubert, abbiamo esplorato con un gruppo di ragazzi di San Benedetto l’importanza della clownterapia, soprattutto in situazioni particolari quali l’ospedalizzazione sia di anziani che di bambini. La clownterapia è un elemento importante del nostro progetto, perché contribuisce a smorzare momenti di grande tensione del paziente, sia riguardo la salute sia per quanto riguarda le problematiche familiari e personali.

– Dovrebbe essere molto più incentivata – afferma Alceste – Si tratta di una tecnica che ha una grandissima efficacia per quanto riguarda l’impatto sulla persona che è in situazione di grande disagio e anche di grande sofferenza -.

Lo stesso Alceste, insieme a Jack, il suo golden retriever, saranno a breve protagonisti di un secondo workshop sulla pet terapia. Stay tuned!

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BE OPEN MINDED

La clown e pet- terapia in Europa

E’ iniziato il 22 dicembre 2020 con il kick-off meeting online il nostro progetto Erasmus+ “Open be minded”, una partnership strategica nel settore dell’educazione degli adulti, che durerà 18 mesi con partner da Polonia, Grecia, Regno Unito, Belgio e Italia.

Obiettivi del progetto sono la ricerca di nuovi metodi di lavoro con gli adulti (anziani e persone con problemi di salute), e la promozione di nuovi metodi di lavoro dell’educatore, tramite lo scambio di conoscenze, esperienze e buone pratiche.

L’Italia porterà in Europa l’esperienza della clown e pet terapia.

La clownterapia, detta anche terapia del sorriso, è l’applicazione di tecniche di clownerie in ambito sanitario, allo scopo di migliorare l’umore dei pazienti e familiari. Essa viene attuata da persone che scelgono il clown come stato di coscienza per entrare in relazione con persone ospedalizzate o in difficoltà e sono appositamente formate per operare nel settore sociosanitario, attraverso tecniche derivate dall’improvvisazione teatrale, dall’arte del clown, dalla microprestidigitazione, dal teatro.

Negli ultimi anni si è anche molto parlato di un tipo di terapia che si basa sul contatto con un animale: la “pet therapy”. 

Il termine è stato coniato dallo psichiatra infantile Boris Levinson nei primi anni ‘60 e significa letteralmente “terapia dell’animale da affezione”. Si tratta di una pratica di supporto ad altre forme di terapia tradizionali, che sfrutta gli effetti positivi determinati dalla vicinanza di un animale a una persona affetta da disagio mentale, disturbi del comportamento o diversamente abile. 

Alceste Aubert partecipante al progetto con Eutopia, ci spiega i vantaggi di tale terapia.

«Gli interventi assistiti con gli animali si svolgono non solo in contesti terapeutici, ma anche in quelli educativi o ludici – spiega Aubert –. Questi interventi funzionano grazie alla relazione che si instaura fra un animale domestico e la persona (bambino, anziano, malato o disabile). 

Una sintonia complessa e delicata stimola l’attivazione emozionale e favorisce l’apertura a nuove esperienze e modi di comunicare. L’animale non giudica, non rifiuta, si dona totalmente, stimola sorrisi, aiuta la socializzazione, aumenta l’autostima e non ha pregiudizi. A livello psico-fisiologico, in sua compagnia, diminuisce il battito cardiaco e si riducono le paure e le ansie. Viene favorita, inoltre, la piena espressione della persona non solo attraverso il linguaggio verbale. 

Nella maggioranza dei casi – continua Aubert – gli interventi di “pet therapy” vengono attivati con bambini, anziani e persone diversamente abili. Queste ultime, grazie alla relazione con l’animale, possono trovare nuovo entusiasmo e motivazione nell’affrontare i piccoli compiti quotidiani e sperimentare una modalità facile e spontanea di interazione. Fondamentale, però, è che ogni progetto sia costruito “ad personam”, valutando cioè le esigenze specifiche e individuali».

Protagonista della “pet therapy” applicata da Aubert per allietare il soggiorno in ospedale di bambini e familiari, è Jack, un simpaticissimo golden retriever. 

Jack vanta un curriculum di tutto rispetto. Attività nella Residenza Anziani S. Giuseppe (centro Alzheimer) di San Benedetto del Tronto anche con la clown-animazione, giornata in compagnia dei bambini del centro infanzia Zazù di Valmir di Petritoli, premio speciale per l’impegno nel sociale al concorso “Incondizionatamente Amici 2015” a San Benedetto del Tronto, Favole a merenda con bambini. Giornate con giovani con sindrome di down.

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