A lezione dai famigerati quattro

Siamo stati a Milano per “Liberi, oltre le illusioni”: ve lo raccontiamo

C’è stato chi, su Twitter, li ha definiti “economo-haters” e si è beccato una shitstorm di discrete proporzioni (il giornalista in questione forse aveva solo voglia di partecipare alla festa senza pagare il biglietto?). Probabilmente perché i “famigerati quattro” [Michele Boldrin, (Professore di Economia a Washington University in St Louis), Gianluca Codagnone (Managing Director di Fidentiis Equities), Costantino De Blasi (Re Value srl), Thomas Manfredi (analista OECD-OCSE)] non hanno posti di lavoro da difendere né voti da chiedere, e quindi le proprie opinioni le esprimono senza peli sulla lingua. E, aggiungeremmo, le comunicano anche estremamente bene.

I “famigerati quattro” (da sinistra: Codagnone, De Blasi, Manfredi, Boldrin) durante la “chiacchierata live” insieme a Renato Cifarelli e Alfonso Fuggetta.
Credits: Liberi, Oltre le Illusioni

Sabato 22 e Domenica 23 Giugno 2019, a Sesto San Giovanni, al raduno di “economo-hatersLiberi, oltre le illusioni c’eravamo anche noi.
Non siamo economisti, non siamo bocconiani, ma ci pare che su alcune tematiche a noi care (il discorso d’odio e la disuguaglianza generazionale su tutte) i quattro si distinguano, sul canale Youtube dove “chiacchierano” settimanalmente, per la lucidità delle vedute e per la chiarezza (a volte durezza) nell’esposizione, che rende i loro discorsi su economia, politica e finanza comprensibili anche a meno esperti.
Siamo arrivati a Sesto San Giovanni durante l’Apocalisse (grandine e qualche allagamento) e ce ne siamo andati col sole: qualcosa vorrà pur dire.

Non staremo a farvi il riassunto delle varie discussioni (12 nella prima giornata, divise in 3 Sale dell’Hotel) perché sono tutti reperibili in streaming sul Canale Youtube di Michele Boldrin. Se proprio volete, ce n’è di fatti benissimo altrove: ad esempio sul Blog “Il Caffè e l’opinione“.
Ci preme, anche ad uso e consumo della “comunità” che si sta creando attorno ai famigerati quattro, dire la nostra su cosa ci è sembrato funzionare e cosa si può migliorare.

Aspetti positivi

  1. Il prezzo del biglietto era molto basso (20 euro), e ha favorito un bell’afflusso di persone. Ciononostante, la location era eccezionale.
  2. La partecipazione di giovani è stata decisamente alta: sia tra il pubblico (a occhio, più della metà dei partecipanti era under 30) sia tra i relatori, grazie al coinvolgimento di Tortuga.
  3. La qualità dei Relatori: come sempre, gli invitati a parlare hanno dimostrato nella media un’onestà intellettuale e una competenza non comune altrove. Bello.
  4. Gli argomenti erano di estremo interesse. All’interno della vasta scelta di Panel, il più vicino alla nostra sensibilità è stato Giovani e lavoro (che vi consigliamo di ascoltare) con Elsa Fornero, durante il quale sono state dibattute non soltanto le disuguaglianze generazionali, ma anche l’hate speech e le sue conseguenze sul Paese.

Dove migliorare

  1. C’è stato poco spazio per l’interazione. Del resto i grandi numeri (inattesi) spesso costringono alla “lezione frontale”.
  2. Il ruolo dei giovani tra i relatori è stato molto “accademico”: riassuntini, introduzioni, analisi di dati. Non li abbiamo (purtroppo) percepiti come portatori di un punto di vista proprio.
  3. Molti relatori, e soprattutto i loro punti di vista, erano già noti a chi seguiva già il podcast o il canale Youtube di Boldrin&co. Si è trattato in alcuni casi di “ripetizioni” dal vivo.
  4. Discutere dei massimi sistemi in 1 ora è difficile.
    Siamo abituati al format dei “famigerati quattro” che portano il proprio punto di vista (e dati!) su eventi e dichiarazioni di strettissima attualità (tipo i minibot). Questa formula, applicata ad argomenti più vasti (disuguaglianze, fiscalità, salute mentale) ci sembra perdere molta della sua efficacia.

Ci torneremo?

Assolutamente sì. Ci ha colpito, più di tutto, la sensazione di assistere alla nascita di una comunità. Di cui non ci dispiacerebbe essere parte.

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